Thame è l’ultimo villaggio sull’antica via carovaniera che collegava il Nepal con il Tibet. Ad oggi non ne è rimasto più nulla, a causa del terremoto del 25 Aprile unito alla seconda scossa del 7 Maggio a cui è seguita una terribile frana che ha demolito interamente la città oltre che la speranza.
A vivere nella cittadina a oltre 3600 metri di altezza erano 500 persone che si sono trovate all’improvviso senza casa e strutture per sopravvivere.
La città è la capitale del popolo Sherpa che da sempre si occupano del supporto e della guida delle spedizioni turistiche e alpinistiche sull’Everest, oltre ad essere impiegati come tecnici presso il Laboratorio Piramide dell’Everest.
Proprio per questi motivi non stupisce che i primi a muoversi nell’aiuto siano state proprio le associazioni legate al mondo dell’alpinismo e della montagna le quali assieme alle promotrici – il CESVI e EvK2CNR – hanno dato via alla campagna “Ricostruiamo Thame”.
Tra le realtà che hanno deciso di supportare l’iniziativa rientriamo anche noi di Cattedrale Vegetale che attraverso campagne di raccolta fondi sul territorio contribuiamo al concretizzarsi del progetto in un aiuto materiale, alimentare e psico-fisico.
La scelta di adesione a questa iniziativa è dovuta ad una condivisione di fondo dei principi che la guidano come dimostra la dichiarazione data da Lorena Dayala Valva, responsabile di Risposta Emergenza di CESVI :“La nostra idea è quella di elaborare un progetto che sia partecipato dalle comunità locali perché questo è il modo migliore per renderlo sostenibile”. Sostenibilità che ci auguriamo di poter realizzare con il contributo di tutti al fine di rendere reale il legame spirituale che sentiamo come Cattedrale Vegetale verso il Nepal.
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