Oltre il Colle, nella topografia della Valle Brembana, si colloca al di qua del colle di Zambla, motivo per cui ha assunto il nome odierno. La particella “oltre” indicherebbe che il paese sorgeva al di la del normale senso di ingresso in valle, di norma dal versante seriano. La sua posizione lo privilegiò nello sfruttamento della materia mineria che giungeva al di là del colle. Già nel ‘500 l’area era rinomata per il sapiente artigianato dei suoi abitanti nella forgiatura di armi e chiodi ricavati dal ferro provenienti dalla Val di Scalve e da Valbondione. Accanto all’artigianato coesistevano le attività silvopastorali, cui si sono aggiunte, negli ultimi anni, le attività turistiche invernali e estive.
Oltre il Colle è anche famoso per la nota strada che l’attraversa, la Via Priula. La via venne costruita da Venezia sul finire del Cinquecento con l’intento di creare una comunicazione diretta tra Bergamo e i Grigioni attraverso la Valle Brembana, evitando così il lago di Como, all’epoca possedimento spagnolo. La realizzazione avvenne unendo tratti di strada già esistente con tratti interamente nuovi seguendo il corso del Brembo. La direttrice era Ventolosa – Campana alla Botta – Sedrina – Piana di Zogno. Arrivati in prossimità del borgo di Cornello dei Tasso si realizzò un ponte su una valletta scavando il tratto di strada nella roccia fino alla piana di Scalvino. La strada proseguiva poi per Frola di Olmo – Mezzoldo – Ponte dell’Acqua e passo San Marco, dove venne costruita la casa cantoniera.
La Via Priula fu trafficata finché durò il dominio veneto, poi venne utilizzata solamente come strada di collegamento tra i paesi della Valle Brembana. Resti percorribili della Priula si trovano nel fondovalle brembano, nel tratto da Mezzoldo al passo di San Marco e lungo il versante valtellinese.