Oneta si trova nella parte superiore della Valle del Riso e dal fondovalle lo sguardo corre ai pendii che si aprono a anfiteatro sulle cime delle due possenti montagne della regione, l’Alben (2019 metri) e il Grem (2049 metri), dalle cui falde scaturisce il torrente Riso. La maggior parte del territorio comunale è coperto da boschi di faggio, abeti, larici, betulle e ontani.
Gli insediamenti umani a Oneta sono antichissimi. I primi risalgono alle popolazioni pre-celtiche e alla civiltà dei Camuni. Ai celti subentrano gli Etruschi, i primi a comprendere e sfruttare in maniera intensiva le miniere di zinco e piombo della zona. Nel periodo dell’espansione romana nell’Alta Italia, Oneta si allea con i Galli Senoni, ma con la sconfitta nel 196 a.C. Oneta diventa la romana Alnetum. La maggior ricchezza della zona restano le miniere che continuano a portare prosperità e vantaggi commerciali anche in epoca medievale. Durante le invasioni barbariche, passano per Oneta i Goti di Alarico, gli Unni di Attila e i Longobardi di Alboino che si insedieranno a Oneta in via stabile.
I documenti medievali di epoca carolingia suggeriscono che Oneta e l’alta valle Seriana vennero ceduto all’Abbazia dei monaci di Tours, che la cedettero a loro volta al vescovo di Bergamo. Oneta si costituì in comune autonomo nel XII secolo e il vescovo cedette alcune delle terre di sua competenza al neonato comune. Trovatosi al centro della lotta tra guelfi e ghibellini, nel 1427 una delegazione cittadina si recò a Venezia per sottomettersi volontariamente all’autorità veneta. Con la Serenissima tornarono la pace e la prosperità che il periodo precedente aveva cancellato.
Con la cessione di Venezia all’Austria, Bergamo e Brescia passarono alla Francia e dopo il Congresso di Vienna (1814), le province montane entrarono a far parte del Regno Lombardo-veneto controllato dall’Austria. Nel XX secolo Oneta e Gorno vennero unificate, ma poi ridivise per le proteste degli abitanti. Dopo la seconda guerra mondiale, a Oneta cessò l’attività mineraria con la conseguente chiusura delle miniere.