Nella piccola Serina, comune oggi di appena 2000 abitanti, è nato il pittore italiano Jacopo Nigretti de Lavalle (1480 – 1528) noto come Palma il Vecchio, che con Giorgione e Tiziano ha rinnovato la pittura veneziana, ad oggi considerato più grande artista bergamasco di tutti i tempi.
La storia che lega Serina e Palma il Vecchio non è solo anagrafica, ma riguarda anche un’opera: il Polittico della Presentazione della Vergine. Questo, datato tra il 1514 e il 1515, è stato “dimenticato” all’interno della Chiesa Prepositurale Santa Maria Annunciata di Serina per decenni, dove ha riscontrato danni materiali che facevano temere la perdita definitiva dell’opera. A quel punto è intervenuta la Fondazione Creberg che in vista della prima mostra in territorio bergamasco dedicata a Palma, ha realizzato un’importante opera di restauro.
È così che la restauratrice Eugenia de Beni e l’Oppificio delle Pietre Dure, la prima per l’aspetto pittorico e il secondo per quello ligneo, hanno lavorato per oltre un anno al Polittico della Presentazione della Vergine e alle altre due tavole di Serina, il San Filippo e il San Giacomo che in origine componevano il Polittico del Redentore, andato smembrato e in parte perduto nei secoli e di cui si pensa che faccia parte una tavola dell’Accademia Carrara.
Il Polittico, riportato al suo antico splendore, è stata tra le opere più apprezzate della mostra svolta per Expo dalla città di Bergamo “Palma il Vecchio. Lo sguardo della bellezza” e sicuramente quella che ha destato più meraviglia tra il pubblico e i critici, anche grazie alla nuova cornice che racchiude le 8 tavole realizzata secondo i disegni del ‘500.
Finita la mostra però, la storia del Polittico della Presentazione della Vergine non è finita, dopo essere stato ammirato dalle decine di migliaia di visitatori è stato riconsegnato al comune di Serina. Così a partire dal 30 Luglio è di nuovo possibile ammirare l’opera all’interno del suo luogo d’origine, ossia la chiesa di Santa Maria Annunciata che a partire da questo momento diventa una tappa obbligatoria per gli amanti dell’arte. Adesso tutti i visitatori possono ammirare il lavoro di Palma il Vecchio lì dove la sua vita è cominciata e magari notare come la rappresentazione di San Giuseppe, il più umile dei personaggi biblici, posto al centro dell’opera, più in alto e al di sopra di Maria e del Salvatore, assomigli più che ai signori veneziani ai contadini che il pittore incontrava nella sua infanzia sulle montagne di Serina, fermi e fieri dell’onestà del loro umile ed estenuante lavoro quotidiano.
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