I Percorsi

Il Parco delle Orobie Bergamasche

I Sentieri dei fiori e delle farfalle

I Sentieri dei fiori e delle farfalle consentono di scoprire ed apprezzare l’unicità naturalistica del Pizzo Arera, che trova corrispondenza nella varietà e nella ricchezza di specie. Nel lento processo evolutivo, infatti, si sono sviluppate specie che non esistono altrove nel mondo: gli stenoendemiti.

Il sentiero dei fiori

Il sentiero ricalca il tracciato che, nel 2004, l’Amministrazione Comunale di Oltre il Colle ha intitolato in ricordo del botanico Claudio Brissoni, scomparso l’anno precedente. Si tratta di un anello che si snoda tra i 1.821 e i 2.078 metri di quota, dal Rifugio Capanna 2000 fino al Passo del Branchino.

Dal Rifugio Capanna 2000, il sentiero attraversa la Val d’Arera, in cui si possono effettuare le prime interessanti osservazioni floristiche, per toccare il Passo Gabbia (2.050 m). Da qui il sentiero scende nella splendida conca del Mandrone per poi risalire alla Bocchetta di Corna Piana (2.078 m). Il percorso conduce fino al Passo del Branchino (1.821 m), nei pressi dell’omonimo lago, per poi tornare al Rifugio Capanna 2000.

L’accesso può avvenire principalmente da tre punti distinti:

  • Da Zambla Alta: partendo dalla località Plassa in Comune di Oltre il Colle, si percorre il sentiero n. 221 che, passando per il Rifugio S.A.B.A. (1.560 m), porta al Rifugio Capanna 2000.
  • Da Valcanale: dopo la località Babes di prende il sentiero n. 220 e poi il sentiero n. 218, che, passando per le Baite Nevel, giunge al Rifugio Branchino e quindi all’omonimo Passo (1.821 m).
  • Da Roncobello: dal parcheggio di Mezzeno (1.592 m) si percorre il sentiero n. 219 che porta alle Baite di Mezzeno fino al Passo del Branchino (1.821 m).

Il periodo migliore per osservare il maggior numero di fioriture è il mese di luglio; nei mesi estivi è possibile guadagnare la vetta dell’Arera tramite un percorso che sul versante meridionale consente di godere degli splendidi panorami sulle valli e sulle cime orobiche.

Caratteristiche

I fiori che crescono spontaneamente lungo il percorso presentano un’intensa colorazione e sono relativamente grandi se paragonati alle altre piante. Tra le specie uniche che crescono in questa zona ricordiamo:

  • Linaria tonzigii, pianta endemica bergamasca con fiori simili a bocche di leone
  • Primula glaucescens, tipica delle Alpi Lombarde con fiori lilla o porpurei
  • Saxifraga hostii, con fiori candidi macchiati da puntini rossicci
  • Silene elisabethae con fiori grandi roseo-porpora
  • Campanula rainerii, con grandi fiori azzurri
  • Allium insubricum di colore porpureo
  • Galium montis-arerae, endemita bergamasco con piccoli fiori giallastri
  • Aquilegia einseleana, con fiori unici, grandi e violacei

In quota è presente la carice rigida (Carex firma), specie di piccola taglia resistente al gelo, all’aridità ed al vento. Più in basso, verso la Val Vedra e il Lago Branchino compaiono il nardo (Nardus stricta) e la genziana rossa (Gentiana purpurea).

Tutte le specie orobiche hanno sviluppato una grandissima capacità vegetativa che permette loro di rinnovarsi continuamente e di sostituire di volta in volta le parti che vengono sommerse o schiacciate dai detriti del fondovalle. Per sopperire all’aridità e alla povertà dello strato più superficiale, estremamente permeabile, le loro radici si spingono in profondità, fino a raggiungere raccolte di terriccio in grado di conservare una sufficiente umidità e dì fornire le necessarie sostanze nutritive. In questo modo le piante esercitano anche una preziosa azione di stabilizzazione dei caratteristici ghiaioni.

Il sentiero delle farfalle

I sentieri di accesso da Valcanale e Mezzeno, nel loro insieme, costituiscono il Sentiero delle Farfalle. Dato lo stretto legame esistente tra farfalle e mondo vegetale – le piante sono il nutrimento essenziale per il loro sviluppo -, la zona del Monte Arera ben si presta per la l’osservazione e lo studio delle farfalle, molte delle quali hanno qui il loro habitat esclusivo.

Per esempio, in un giorno d’estate, lungo il tracciato si potrà osservare la piccolissima farfalla Schythris arerai, stenoendemita esclusiva del luogo. Nello stesso giorno, e forse anche nello stesso momento, sarà anche possibile osservare il volo di una farfalla di dimensioni decisamente maggiori, la Erebia pandrose, specie che oggi vive solo in ambienti di alta quota.

Altre specie che potrebbero essere osservate sono Apatura iris, Limenitis populi e Lopinga achine, farfalle protette tipiche dei boschi di latifoglie, oppure Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne e Oeneis glacialis, farfalle protette tipiche di prati a quote elevate. Frequenti sono anche Noctua pronuba e Vanessa cardui. La prima è una farfalla a volo notturno molto comune in numerosi ambienti e ampiamente diffusa in Europa, Asia e nel bacino del Mediterraneo, mentre la seconda vive in tutto il mondo e in ambienti di ogni tipo.

Anche per il comprensorio del Monte Arera, l’abbandono delle tradizionali attività agro-pastorali e la conseguente avanzata dei boschi, costituisce un rischio potenziale per le farfalle, in virtù della scomparsa dei prati magri, habitat elettivo di molte specie di Lepidotteri presenti. Con il Sentiero delle Farfalle si vuole allora contribuire non solo ad accrescere l’interesse verso la fauna impropriamente detta “minore”, ma anche a comprendere l’importanza della gestione e della conservazione degli ambienti non boschivi.